Buoni propositi

Da quando ho creato questo blog non l'ho aggiornato molto, ma la cosa non mi preoccupa più di tanto. Pubblicare a bacchetta per guadagnarmi un posto negli indici di Google non è tra i miei obiettivi, fin dall'inizio ho pensato a questa pagina come una sorta di diario di viaggio e così dovrà essere, anche se leggibile (virtualmente) da chiunque. E visto che per il momento non sto viaggiando...

Il fatto è che da qualche tempo a questa parte sto seguendo un ritmo piuttosto rilassato, dalle scelte di lavoro alle relazioni sociali, ai progetti temporaneamente in stand-by (vedi Domus). Certo, non sono mai stato una scheggia in termini di velocità, ma mi rendo conto che ad un'occhiata superficiale devo apparire quasi immobile. Allora lasciate che, dall'alto della mia immobilità, vi doni questa perla di saggezza: 

"Così come la tartaruga sembra ferma agli occhi della farfalla, l'albero lo è per la tartaruga... ma al mondo nulla è immoto, neppure le rocce."

Confucio l'avrebbe detto meglio, ma non aveva un fox terrier a mordergli i piedi mentre scriveva!

Comunque, tutto questo per dire che anche se sembro fermo, non lo sono affatto. Negli ul

timi mesi i preparativi per il mio nuovo progetto non mi hanno abbandonato un istante, fin da quando l'estate scorsa presi la decisione di rendere reale quel vecchio sogno. Ma di cosa stai parlando? Quale sogno? Quale progetto?

Va bene, è arrivato il momento di sbottonarsi sul vero scopo di queste righe: ho deciso di realizzare un lungo viaggio in solitaria: da Genova a Granada in bicicletta.

La partenza, se tutto va bene, è prevista per aprile, e il viaggio durererà un mese o poco più (come mia abitudine, me la prendo comoda). L'intenzione (la cui fattibilità è tutta da verificare) sarebbe quella di aggiornare il blog/diario ad ogni tappa per raccontare la mia esperienza più o meno in tempo reale e fissare nero su bianco i miei pensieri. Un mese non è poco, e se lasciassi queste pagine vuote, alla fine sarebbe difficile ricordare tutto quanto. E poi non è neanche detto che ci arrivi, alla fine. Voglio dire, è la prima volta che azzardo un viaggio così lungo e nonostante i preparativi ci sono ancora tante incognite da affrontare, alcune delle quali si paleseranno soltanto strada facendo: meteorologia, direzione del vento, imprevisti, ecc.

Genova dall'alto (monte Fasce)

Forse chi non mi conosce si starà chiedendo perché viaggiare proprio da Genova a Granada. La risposta a questa domanda è molto semplice: Genova è la città in cui sono nato e cresciuto, mentre Granada (in Spagna) è il luogo dove risiedo ormai da un po' di anni. Un puntino qua, uno là... e tanti altri nel mezzo. Ecco, da appassionato di enigmistica mi viene voglia di unire quei puntini e scoprire il disegno nascosto. Questa potrebbe essere una risposta anche alla domanda successiva: perché pedalare per più di 2000 chilometri quando con un volo diretto ci impiegheresti un paio d'ore?

Granada dall'alto (Silla del Moro)

Penso sia chiaro che l'obiettivo non è la meta in sé, visto che ho fatto quel viaggio un'infinità di volte con quasi ogni mezzo. Per anni sono partito in pullman da Genova per un trip che durava 23 ore (quando andava bene). Poi volando su rotte più o meno dirette o facendo scalo a Barcellona (un paio di volte pure a Londra) e dormendo in aeroporto in attesa del volo successivo. Ho viaggiato in nave (cabina o poltrona) da Genova a Barcellona per poi proseguire tutta la notte in treno fino a Granada. In auto solo una volta perché non sono patentato, altrimenti avrei già fuso diversi motori. 

Proviamo a formulare una possibile risposta:

  • Spirito d'avventura? 
  • Voglia di mettersi alla prova? 
  • La sempre in voga (e tanto abusata) "ricerca di se stessi"? 
  • Un'assai meno poetica crisi di mezz'età? 
  • Ribellione agli schemi precostituiti? 
  • Reazione ritardata alle restrizioni del lockdown?

Pensandoci bene, ognuna di queste ipotesi nasconde un pizzico di verità, ma la ragione principale è un'altra. Ho avuto occasione di viaggiare in bicicletta diverse volte negli anni della gioventù e non ho mai dimenticato quella sensazione di libertà che provavo montando in sella e attraversando ogni giorno nuovi paesaggi.

Voglio tornare a provare quelle sensazioni e incidere nella mia memoria qualche ricordo da rievocare ai compagni d'ospizio quando l'età non mi permetterà più di compiere simili imprese.

1978 - Ai giardinetti
197... - Ai giardinetti con la lingua fuori sulla mia 3 ruote

1989 - Valle di Ledro
1989 - Lago d'Ampola
        

1991 - Rifugio Soria
1992 - Al rifugio Soria-Ellena con la prima mountain-bike (Bianchi Predator 2)

1993 - Irlanda
1993 - Il primo viaggio cicloturistico in Irlanda

1994 - Danubio
1994 - Lungo il Danubio con mio papà e il gruppo degli AdB di Genova

2005 - Granada
2005 - Prime esplorazioni granadine con la Legnano Stargate

Certo, passare dai viaggi organizzati dove l'unico pensiero era pedalare e c'era sempre chi si occupava del resto (scelta del percorso, pernottamenti, cibo, assistenza meccanica) non è per nulla automatico, tanto che sono dovuti trascorrere più di vent'anni per trovare la decisione necessaria. Avrei potuto farlo prima? Forse, ma evidentemente i tempi non erano maturi, e in questo senso il recente periodo pandemico ha fornito un grosso stimolo, come accennavo in un altro post.

Il mio approccio, oggi, sarà senza dubbio diverso da quello che sarebbe stato fino a qualche anno fa. Più mezzi a disposizione, più informazioni reperibili online, migliori conoscenze a livello tecnico, maggiore sicurezza nelle mie capacità. Per non parlare della bici, che pur non essendo un modello specifico per cicloturismo, è decisamente più performante di quelle possedute fino ad ora. 


Che altro posso dire? Per il momento mi limito a questa dichiarazione d'intenti, ma ci sarà occasione di entrare nei dettagli nei prossimi post. Scelta del percorso, attrezzatura, tecnologia... tutti aspetti da studiare approfonditamente perché l'avventura  abbia il successo che merita. Nel frattempo, buone feste e buone pedalate a tutti!

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