GRAAL giorno 5: Cabo de Gata - Almería - La Garrofa

Alla fine ci sono riuscito, a fare una tappa più corta e rilassata. 

Stamattina mi sono svegliato con vento di nuovo forte, cielo totalmente coperto e diversi gradi meno di ieri. Era estate, adesso sembra inverno. In compenso avevo un certo appetito e ho fatto colazione due volte (ieri sera ho saltato la cena per sfuggire alle zanzare che infestavano il campeggio). 

Per una manciata di chilometri ho percorso a ritroso la pista sabbiosa fatta l'altro giorno. Stavolta niente tette al vento, peccato. Poi, quasi tutta pista ciclabile fino ad Almería,  dove mi sono addentrato nel centro storico e ho fatto un po' di sali-scendi per ammirare le mura, il castello e la città dall'alto dal mirador de San Cristobal che era praticamente un cantiere aperto. Anche qui vento fortissimo, e Virtudes che non riusciva a stare ferma per farsi un selfie. 

Rieccomi sulla sabbia...

Una delle tante torri che punteggiano la costa

Ermita (eremo/cappella) de Torre García

        

Il mare oggi sembra arrabbiato

Almería non è una città grande, ma ho notato parecchio contrasto tra le zone turistiche, residenziali e i quartieri più poveri nella zona del porto o abbarbicati sotto al castello. A tratti sembra un paesaggio più vicino all'altra sponda del Mediterraneo, per forma urbana ma anche per i suoi abitanti. In particolare mi incuriosisce la differenza dei tratti somatici rispetto a Granada, che pure è molto vicina: certi profili, certi sguardi... togli la pettinatura moderna, metti un abito arabeggiante, ed ecco il cast perfetto per una fiction su Boabdil!

La spiaggia e il lungomare di Almería

        

El cable inglés - Ecco dove s'imbarcava il ferro estratto dalla miniera di Alquife (vedi giorno 1)

Le mura medievali di Almería

Un paesaggio davvero singolare

Vista dal mirador di San Cristóbal - lavori in corso

Panoramica. Sulla borsa del manubrio ho legato il pacchetto di taglierini che sará il mio pranzo di domani.

        

Se girare per la città è stata un'esperienza amena, uscirne è stato tutto il contrario. Da qui in poi dovrò obbligatoriamente percorrere diversi tratti di strada costiera, a traffico veloce e ben poco bike-friendly. E dire che la Eurovelo 8 passa di qui. Solo per inserirmi nella carreggiata centrale e proseguire sulla statale (a destra si accedeva all'autostrada), ho dovuto attendere 10 minuti, fino a quando il flusso di auto/bus/camion sparati a 90km/h si è interrotto per qualche secondo.

Vista verso Nord-Est: giardini de La Hoya e autostrada del Mediterraneo

Le mura attraversano la vallata e si uniscono alla alcazaba (la cittadella militare)

Sarà il vento, saranno i lavori, ma qui di turisti neanche l'ombra.

Panoramica sui tetti della città

Queste torri devono essere state restaurate da poco

Monumento al Sacro Cuore e vista sul porto

La alcazaba da sotto le mura

Sale da té e negozietti. Questa via mi ricorda Lisbona...

Piazzetta anonima e arabeggiante

I tetti dei quartieri di Almedina, La Chanca e Pescadería

Chi trova la donna che stende i panni vince un applauso

Ok, fino a qui volevo arrivare, adesso scendo!

        

        

Eccomi sulla statale dopo la difficile uscita dalla città. Sotto a quella torre c'è il campeggio...

Dopo questo stressante inizio, e approfittando della vicinanza di un camping che avevo segnato sulla mappa, ho deciso di chiudere la tappa e riposarmi della giornata di ieri. Nel frattempo è tornato il sole. Montata la tenda ho passeggiato sulla spiaggia (niente bagno, troppo vento), e ho fatto una lunga siesta. Mi sono svegliato alle 18 pensando di essere circondato dai cinghiali, ma ero io che russavo...

Campo montato. Tutto pronto per la siesta.





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