Alla fine ci sono riuscito, a fare una tappa più corta e rilassata.
Stamattina mi sono svegliato con vento di nuovo forte, cielo totalmente
coperto e diversi gradi meno di ieri. Era estate, adesso sembra inverno. In
compenso avevo un certo appetito e ho fatto colazione due volte (ieri sera ho
saltato la cena per sfuggire alle zanzare che infestavano il campeggio).
Per una manciata di chilometri ho percorso a ritroso la pista sabbiosa fatta
l'altro giorno. Stavolta niente tette al vento, peccato. Poi, quasi tutta
pista ciclabile fino ad Almería, dove mi sono addentrato nel
centro storico e ho fatto un po' di sali-scendi per ammirare le mura, il
castello e la città dall'alto dal mirador de San Cristobal che era
praticamente un cantiere aperto. Anche qui vento fortissimo, e Virtudes che
non riusciva a stare ferma per farsi un selfie.
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Rieccomi sulla sabbia...
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Una delle tante torri che punteggiano la costa
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Ermita (eremo/cappella) de Torre García
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Il mare oggi sembra arrabbiato
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Almería non è una città grande, ma ho notato parecchio contrasto tra le zone
turistiche, residenziali e i quartieri più poveri nella zona del porto o
abbarbicati sotto al castello. A tratti sembra un paesaggio più vicino
all'altra sponda del Mediterraneo, per forma urbana ma anche per i suoi
abitanti. In particolare mi incuriosisce la differenza dei tratti somatici
rispetto a Granada, che pure è molto vicina: certi profili, certi sguardi...
togli la pettinatura moderna, metti un abito arabeggiante, ed ecco il cast
perfetto per una fiction su Boabdil!
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La spiaggia e il lungomare di Almería
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El cable inglés - Ecco dove s'imbarcava il ferro estratto dalla miniera
di Alquife (vedi giorno 1)
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Le mura medievali di Almería
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Un paesaggio davvero singolare
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Vista dal mirador di San Cristóbal - lavori in corso
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Panoramica. Sulla borsa del manubrio ho legato il pacchetto di
taglierini che sará il mio pranzo di domani.
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Se girare per la città è stata un'esperienza amena, uscirne è stato tutto il
contrario. Da qui in poi dovrò obbligatoriamente percorrere diversi tratti di
strada costiera, a traffico veloce e ben poco bike-friendly. E dire che la
Eurovelo 8 passa di qui. Solo per inserirmi nella carreggiata centrale e
proseguire sulla statale (a destra si accedeva all'autostrada), ho dovuto
attendere 10 minuti, fino a quando il flusso di auto/bus/camion sparati a
90km/h si è interrotto per qualche secondo.
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Vista verso Nord-Est: giardini de La Hoya e autostrada del
Mediterraneo
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Le mura attraversano la vallata e si uniscono alla alcazaba (la
cittadella militare)
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Sarà il vento, saranno i lavori, ma qui di turisti neanche l'ombra.
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Panoramica sui tetti della città
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Queste torri devono essere state restaurate da poco
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Monumento al Sacro Cuore e vista sul porto
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La alcazaba da sotto le mura
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Sale da té e negozietti. Questa via mi ricorda Lisbona...
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Piazzetta anonima e arabeggiante
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I tetti dei quartieri di Almedina, La Chanca e
Pescadería
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Chi trova la donna che stende i panni vince un applauso
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Ok, fino a qui volevo arrivare, adesso scendo!
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Eccomi sulla statale dopo la difficile uscita dalla città. Sotto a
quella torre c'è il campeggio...
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Dopo questo stressante inizio, e approfittando della vicinanza di un camping
che avevo segnato sulla mappa, ho deciso di chiudere la tappa e riposarmi
della giornata di ieri. Nel frattempo è tornato il sole. Montata la tenda ho
passeggiato sulla spiaggia (niente bagno, troppo vento), e ho fatto una lunga
siesta. Mi sono svegliato alle 18 pensando di essere circondato dai cinghiali,
ma ero io che russavo...
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Campo montato. Tutto pronto per la siesta.
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