GRAAL giorno 7: Castillo de Baños - Polopos - Haza del Lino - Órgiva - Granada

Sorpresa! Quella di oggi, sulla carta, doveva essere la tappa più breve (Castillo de Baños-Órgiva), ma anche la più dura per via dell'elevato dislivello e della pendenza della prima parte. Ma dopo aver superato con successo la prima metà della salita, mentre facevo colazione nell'unico bar del paesino di Polopos, ho deciso di tentare l'impensabile (per me) e di raddoppiarla, oltrepassando il campeggio di Órgiva dove avrei dovuto pernottare e proseguendo fino a Granada

La salita è iniziata. Primi chilometri, belli tosti.

Ancora qualche serra qua e là, poi solo monte.

Qui la pendenza non è eccessiva, ma non ci molla dall'inizio alla fine.

Percorso tortuoso, traffico quasi nullo.

        

Niente mucche, ma quasi quasi tocchiamo le nuvole...

        

Panorama da Polopos dopo la seconda colazione

Riprendo la salita, che continua con lo stesso stile.

L'aria è fresca, ma in estate dev'essere un inferno.

Polopos (a sinistra) e la salita appena percorsa.

Confluenza nella strada che viene da Albuñol.

        

Il passo di Haza del Lino, meta di molti ciclisti locali.

Mettiamo ancora un po' di carburante, che ho deciso di proseguire fino a casa!

        

Alla fine è stata duretta, ma da Órgiva in poi era terreno conosciuto e il vento, per una volta a favore, mi ha dato una buona mano. Non é comunque mia intenzione togliermi il merito dell'impresa, come mi ha detto oggi un ciclista svizzero al passo di Haza del Lino dopo aver saggiato il peso di Virtudes. Io minimizzavo dicendo che lei è una capra e lui, col suo accento teutonico, mi ha risposto: "No, no, caprra tu!".

Si torna a scendere, ed ecco di nuovo all'orizzonte la Sierra Nevada

La valle del río Guadalfeo e il paese di Órgiva

In realtà sono molto soddisfatto di quest'avventura, che pur se breve, è stata ricca di esperienze e mi ha permesso di conoscere luoghi spettacolari che, non essendo patentato, difficilmente avrei visto in altro modo. I percorsi più belli, in realtà, attraversavano zone protette e inaccessibili ai veicoli a motore, per cui anche avendo l'auto non mi sarei potuto muovere con tanta libertà. L'unico limite è dover partire ogni volta da casa per non dover viaggiare in pullman o in treno con la bici smontata e riposta nel bagagliaio. Per adesso non è un problema, visto che i possibili obiettivi nei dintorni non mancano. Piú avanti, si vedrà.

        

Órgiva, il centro più grande dell'Alpujarra granadina

Panorama di Lanjarón

Adesso che sono a casa non so se andare a letto o montare la tenda in salotto, giusto per rendere il cambio meno traumatico. Chiederò a Patricia e a Cora cosa ne pensano. Allego a questo post un po' di foto della lunga salita di stamattina e dei paesaggi visti, che però arrivano solo fino al paese di Lanjarón. Da lì in poi ho iniziato a sentire odore di casa (il percorso è lo stesso che faccio sempre tornando dal mare) e non ho più fotografato nulla.

        

Da domani tornerò alla mia routine di tutti giorni, rimettendo in pausa il mio ego social. Ma come accennavo in un post precedente, sto pianificando un altro viaggetto simile a questo, e quando sarà il momento ve ne renderò partecipi.

P.s.: scherzavo a proposito della tenda in salotto, eh! Ora me ne vado nel mio letto, che mi appare quantomai invitante...

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