Sorpresa! Quella di oggi, sulla carta, doveva essere la tappa più breve
(Castillo de Baños-Órgiva), ma anche la più dura per via dell'elevato
dislivello e della pendenza della prima parte. Ma dopo aver superato con
successo la prima metà della salita, mentre facevo colazione nell'unico bar
del paesino di Polopos, ho deciso di tentare l'impensabile (per me) e
di raddoppiarla, oltrepassando il campeggio di Órgiva dove avrei dovuto
pernottare e proseguendo fino a Granada.
|
La salita è iniziata. Primi chilometri, belli tosti.
|
|
Ancora qualche serra qua e là, poi solo monte.
|
|
Qui la pendenza non è eccessiva, ma non ci molla dall'inizio alla fine.
|
|
Percorso tortuoso, traffico quasi nullo.
|
|
Niente mucche, ma quasi quasi tocchiamo le nuvole...
|
|
Panorama da Polopos dopo la seconda colazione
|
|
Riprendo la salita, che continua con lo stesso stile.
|
|
L'aria è fresca, ma in estate dev'essere un inferno.
|
|
Polopos (a sinistra) e la salita appena percorsa.
|
|
Confluenza nella strada che viene da Albuñol.
|
|
Il passo di Haza del Lino, meta di molti ciclisti locali.
|
|
Mettiamo ancora un po' di carburante, che ho deciso di proseguire fino a
casa!
|
Alla fine è stata duretta, ma da Órgiva in poi era terreno conosciuto e il
vento, per una volta a favore, mi ha dato una buona mano. Non é comunque mia
intenzione togliermi il merito dell'impresa, come mi ha detto oggi un ciclista
svizzero al passo di Haza del Lino dopo aver saggiato il peso di
Virtudes. Io minimizzavo dicendo che lei è una capra e lui, col suo accento
teutonico, mi ha risposto: "No, no, caprra tu!".
|
Si torna a scendere, ed ecco di nuovo all'orizzonte la Sierra Nevada
|
|
La valle del río Guadalfeo e il paese di Órgiva
|
In realtà sono molto soddisfatto di quest'avventura, che pur se breve, è stata
ricca di esperienze e mi ha permesso di conoscere luoghi spettacolari che, non
essendo patentato, difficilmente avrei visto in altro modo. I percorsi più
belli, in realtà, attraversavano zone protette e inaccessibili ai veicoli a
motore, per cui anche avendo l'auto non mi sarei potuto muovere con tanta
libertà. L'unico limite è dover partire ogni volta da casa per non dover
viaggiare in pullman o in treno con la bici smontata e riposta nel bagagliaio.
Per adesso non è un problema, visto che i possibili obiettivi nei dintorni non
mancano. Piú avanti, si vedrà.
|
Órgiva, il centro più grande dell'Alpujarra granadina
|
|
Panorama di Lanjarón
|
Adesso che sono a casa non so se andare a letto o montare la tenda in salotto,
giusto per rendere il cambio meno traumatico. Chiederò a Patricia e a Cora
cosa ne pensano. Allego a questo post un po' di foto della lunga salita di
stamattina e dei paesaggi visti, che però arrivano solo fino al paese di
Lanjarón. Da lì in poi ho iniziato a sentire odore di casa (il percorso
è lo stesso che faccio sempre tornando dal mare) e non ho più fotografato
nulla.
Da domani tornerò alla mia routine di tutti giorni, rimettendo in pausa il mio
ego social. Ma come accennavo in un post precedente, sto pianificando un altro
viaggetto simile a questo, e quando sarà il momento ve ne renderò partecipi.
P.s.: scherzavo a proposito della tenda in salotto, eh! Ora me ne vado nel mio
letto, che mi appare quantomai invitante...
Lascia un commento