GENOVA-GRANADA giorno 5: Da Callian a Draguignan
La vecchia stazione di Seillans |
Notre Dame de l'Ormeau |
Viaduc du Rayol |
A pochi chilometri da Callian ho trovato una boulangerie aperta e ho comprato un panino per il pranzo, anche se non c'era opzione vegetariana e ho ripiegato su omelette, lattuga, pomodoro e prosciutto (o una roba simile) pensando che avrei fatto felice qualche cane lungo la strada. Il primo che mi si è presentato, però, è stato un gattone che mi si è avvicinato strusciandosi sulla bicicletta. Aveva l'aria di essere sazio, perché ha spiluccato qualche pezzo di prosciutto lasciandone buona parte.
Il paesino, Claviers, era pittoresco e tranquillo, per cui ho deciso di
pranzare in anticipo. E ancora non pioveva. Anzi, appena ripartito è spuntato
un timido sole e mi sono tolto lo scafandro. Poi ho abbandonato per buona
parte la statale per seguire di nuovo la vecchia ferrovia, che si inoltra in
zone boscose poco abitate e molto scenografiche.
Claviers e amici felini |
Dopo una lunga discesa ho attraversato vigneti e pascoli di capre, fino a quando ho sentito le prime gocce e il cielo davanti a me si è fatto plumbeo. Sosta obbligata per rimettere giacca impermeabile e pantaloni con copriscarpe.
Callas |
Chemin de la Clue (Figanières) |
Il cielo promette pioggia |
Il mio programma di oggi prevedeva di percorrere una settantina di chilometri fino a Salernes, contando che la pioggia avrebbe scemato in serata, ma a questo punto le opzioni erano due: proseguire a oltranza incurante del diluvio e senza fare fermate per non raffreddarmi, oppure ripiegare di nuovo su un camping segnato pochi chilometri fuori rotta.
Ecco, se a qualcosa sono serviti i vari test fatti prima della partenza, è a capire che gli abiti impermeabili funzionano, ma se ti si bagnano le scarpe sei al capolinea. E il rischio era alto, per cui... campeggio.
Arrivarci non è stato semplice perché per non bagnare il cellulare lo tenevo in tasca tirandolo fuori di tanto in tanto per verificare che il cammino fosse corretto, ma solo quando trovavo un riparo valido. In uno di questi frangenti il telefono ha deciso di sua spontanea volontà di scattare una foto e di inviarla ad alcuni contatti su whatsapp. I pochi fortunati ora possiedono uno scatto rubato del mio taschino che in futuro varrà milioni!
Gli aneddoti sulle mie conversazioni in quasi-francese non mancherebbero, ma adesso è ora di dormire. Ah, ha smesso di piovere e domani danno sole!
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