Oh, stasera scrivo prima. Mi sono fermato prima, ho cenato prima... e me ne
andrò a dormire prima.
Oggi ho percorso l'ultimo tratto di costa francese. Ho oltrepassato lunghe
spiagge di sabbia che mi invitavano a indossare il costume e lanciarmi tra le
onde. Ma non era un invito sincero, perché appena ho iniziato a prendere
l'idea sul serio, il sole si è nascosto. A quel punto il forte vento che
soffiava verso sud non sembrava più così caldino, e trascinare la bici sulla
sabbia per decine di metri per poi tornare indietro a mani vuote non pareva
un'opzione sensata. Così ho proseguito lungo chilometri di passeggio
domenicale e labirinti ciclabili che mi hanno costretto a più di un'inversione
a U (ma anche a L e a T).
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Ferrovia attraversata!
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Paesaggio collinare
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L'ora del pranzo è passata spiluccando frutta secca e un fagottino al
formaggio, perché tra ristoranti e lounge bar non ho trovato qualcosa che mi
ispirasse. Il tragitto fino a Le Boulou, dove mi trovo adesso, è stato
un po' monotono, salvo una deviazione prima di Leucate che mi ha
portato su una collina coperta da una fitta rete di vecchi muretti a secco e
qualche piccola proprietà sparsa. Poi centri di equitazione, rodeo ranch,
villaggi vacanze e campeggi a 5 stelle.
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Leucate |
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Port-Leucate |
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La mia pista controvento
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Le montagne mi attendono...
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Ma il paesaggio resta impressionante, e i luoghi per un possibile free camping
non mancavano (nonostante i cartelli che ne ricordano la proibizione). Ma il
tempo si è girato di nuovo al peggio, e nell'ultimo tratto (già verso
l'interno) avevo un vento contrario che mi obbligava a usare rapporti da
salita su pista pianeggiante. Alla mia sinistra, le ultime pendici dei Pirenei
si allungano sul mare.
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Canet – Saint-Nazaire |
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Il (fu) villaggio dei pescatori |
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Nubi minacciose sui Pirenei Orientali |
Io, dopo una pentola piena di cous-cous, mi allungo sul mio materassino.
Domani si sale.
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