GENOVA-GRANADA giorno 21: Da Almenara a Valencia

   
Tappa facile facile con due soste turistiche programmate, una in sella a Virtudes e l'altra a piedi. 

Con ancora nelle orecchie le grida dei due pavoni reali che vagavano tra le tende del campeggio (a partire dalle 6 del mattino), copro i pochi chilometri che mi separano da Sagunto, città con millenni di storia alle spalle dominata dall'enorme castello che porta traccia dell'epoca imperiale, di quella islamica, cristiana e della dominazione francese. Un puzzle archeologico che non ho potuto indagare a fondo ma di cui ho respirato l'atmosfera (con un po' d'affanno per le ripide salite). 

In arrivo a Sagunto


L'ambiente ormai si è fatto decisamente più mediterraneo

Vista sui tetti della città mentre salgo in collina

Sentiero che sale attorno al castello, abbandonato per evitare sforzi inutili

Salita verso il teatro romano, frutto di un polemico restauro di qualche anno fa

Il massiccio teatro ricostruito e la salita verso la fortezza

Teatro, castello e scolaresche in visita

Ok, mi fermo qui che tanto con la bici non posso entrare

Diamo una sbirciatina da quassù

Ripartito, attraverso qualche paesino sulla via di Valencia, di cui solo in uno (Puçol) effettuo una fermata degna di nota per sbafarmi un grasso falafel con patatine fritte. 

Ciao ciao Sagunto!

Arrivato a Meliana mi metto in contatto con il mio host di air b&b e in mezz'ora sono a Valencia città. Dannazione, di nuovo scale strette e niente ascensore. Per fortuna stavolta è soltanto il secondo piano!


Case colorate a Valencia

Porta de la Mar e scorcio della città moderna



Plaza de la Virgen, il centro del centro di Valencia

Che dire di Valencia? La prima cosa che mi ha colpito è il passo veloce. Turisti a parte, ho avuto la sensazione che tutti stessero correndo da qualche parte. Molto traffico, bici e monopattini lanciati a velocità folli sulle onnipresenti piste ciclabili. Da pedone mi sono sentito vulnerabile, forse perché ormai sono più abituato a muovermi sui pedali che a piedi. Poi, una volta raggiunto il centro, mi sono seduto su una panca con un'orzata fresca in mano e sono rimasto a godermi la scena da osservatore esterno, ritrovando l'equilibrio perduto. Tutto sommato è una bella città e si vede un ambiente vivo e stimolante, ma è poco in sintonia con il mio spirito attuale. Magari avrò altre occasioni per tornarci e vivermela al ritmo giusto.

Viavai di turisti per le vie del centro


Plaça de Manises

Torres dels Serrans, la porta della città medievale

Domani si riprende il cammino verso Granada, sperando di riuscire a scendere le scale, che viste dall'alto mi paiono ancora più strette...

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