Tappa facile facile con due soste turistiche programmate, una in sella a
Virtudes e l'altra a piedi.
Con ancora nelle orecchie le grida dei due pavoni reali che vagavano tra le
tende del campeggio (a partire dalle 6 del mattino), copro i pochi chilometri
che mi separano da Sagunto, città con millenni di storia alle spalle
dominata dall'enorme castello che porta traccia dell'epoca imperiale, di
quella islamica, cristiana e della dominazione francese. Un puzzle
archeologico che non ho potuto indagare a fondo ma di cui ho respirato
l'atmosfera (con un po' d'affanno per le ripide salite).
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In arrivo a Sagunto
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L'ambiente ormai si è fatto decisamente più mediterraneo |
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Vista sui tetti della città mentre salgo in collina |
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Sentiero che sale attorno al castello, abbandonato per evitare sforzi inutili |
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Salita verso il teatro romano, frutto di un polemico restauro di qualche anno fa |
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Il massiccio teatro ricostruito e la salita verso la fortezza |
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Teatro, castello e scolaresche in visita |
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Ok, mi fermo qui che tanto con la bici non posso entrare |
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Diamo una sbirciatina da quassù |
Ripartito, attraverso qualche paesino sulla via di Valencia, di cui
solo in uno (Puçol) effettuo una fermata degna di nota per sbafarmi un
grasso falafel con patatine fritte.
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Ciao ciao Sagunto! |
Arrivato a Meliana mi metto in contatto con il mio host di air b&b
e in mezz'ora sono a Valencia città. Dannazione, di nuovo scale strette e
niente ascensore. Per fortuna stavolta è soltanto il secondo piano!
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Case colorate a Valencia |
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Porta de la Mar e scorcio della città moderna |
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Plaza de la Virgen, il centro del centro di Valencia |
Che dire di Valencia? La prima cosa che mi ha colpito è il passo veloce.
Turisti a parte, ho avuto la sensazione che tutti stessero correndo da qualche
parte. Molto traffico, bici e monopattini lanciati a velocità folli sulle
onnipresenti piste ciclabili. Da pedone mi sono sentito vulnerabile, forse
perché ormai sono più abituato a muovermi sui pedali che a piedi. Poi, una
volta raggiunto il centro, mi sono seduto su una panca con un'orzata fresca in
mano e sono rimasto a godermi la scena da osservatore esterno, ritrovando
l'equilibrio perduto. Tutto sommato è una bella città e si vede un ambiente
vivo e stimolante, ma è poco in sintonia con il mio spirito attuale. Magari
avrò altre occasioni per tornarci e vivermela al ritmo giusto.
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Viavai di turisti per le vie del centro |
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Plaça de Manises |
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Torres dels Serrans, la porta della città medievale |
Domani si riprende il cammino verso Granada, sperando di riuscire a scendere
le scale, che viste dall'alto mi paiono ancora più strette...
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