GENOVA-GRANADA giorno 27: Da Mula a Caravaca de la Cruz

La vista poco invitante che mi si presentava dalla finestra dell'albergo

Oggi pochissime foto. 

Nonostante le buone intenzioni, non sono riuscito a fare tutti i chilometri che avrei voluto, e dovendo evitare lo sterrato a causa del fango, sono obbligato a seguire una strada che invece di aggirare le colline ci salta sopra come fossero montagne russe. Da ieri non ha quasi mai smesso di piovere, con un paio di vigorosi acquazzoni che mi hanno colto in tratti di strada privi di qualsiasi riparo. Per fortuna la giacca impermeabile di cui mi sono dotato per questo viaggio si è rivelata un ottimo acquisto (qui il link se a qualcuno interessa).

La linea della vecchia ferrovia che avrei dovuto seguire, nei pressi di El Niño

Dopo aver attraversato Bullas e Cehegín senza quasi vederli, sono arrivato (pedalando a bocca aperta per bere la pioggia) a quella che doveva essere la mia meta di ieri, e che obiettivamente non avrei raggiunto neanche a mezzanotte: Caravaca de la Cruz


¿Dónde se esconde Pablo?

Qui ho ripreso lo stesso alloggio perduto ieri. Avendo a mia disposizione un intero appartamento (con tre camere, sala, bagno e cucina attrezzata), ho acceso il riscaldamento e sono riuscito a far asciugare i vestiti bagnati stendendoli su tutti i termosifoni, oltre che a riposare adeguatamente. Niente visita al paese o al santuario come avevo preventivato, soltanto una piccola spesa allo Spar vicino casa durante una breve schiarita, e cenetta fai-da-te per risparmiare. 


Non è stata una giornataccia come ieri, ma neanche un'allegra passeggiata, per cui ho preferito concentrarmi sull'obiettivo e pedalare. Tutto il resto (inclusi foto e video) è passato in secondo piano. Ora che mi sono rimesso in sesto, l'unica cosa che mi preme è arrivare a Granada il prima possibile per evitare una nuova ondata di maltempo, ma se continuo a fare mini tappe da 50km ci vorranno ancora 4 o 5 giorni. La situazione meteorologica non dovrebbe migliorare, anzi. Oggi le scuole erano chiuse e si raccomandava di non uscire di casa se non necessario. Erano anni che una perturbazione del genere non colpiva queste zone, evidentemente ci voleva il mio passaggio.


Fino a dove arriverò domani? Boh.

Dove dormirò? Boh.

Cosa mangerò? Ah, questo lo so già: pane, tortilla e pisto di verdure in lattina. 

E qualche nespola.

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