Il ritorno del sole, l'assenza di vento e tre colazioni a un'ora una
dall'altra, hanno fatto il miracolo.
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Pedalando tra Puebla de Don Fadrique e Huéscar |
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Tutto asfalto in questo tratto, ma poco trafficato e con paesaggi spettacolari |
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Campi nei pressi di Huéscar e Sierra de Castril sullo sfondo |
Pedalando con le ali ai piedi, ho raggiunto Huéscar in mattinata,
concedendomi una generosa razione di churros con chocolate. Era giorno
di mercato e le vie del paese erano molto affollate, cosa che per una volta
non mi ha dato nessun fastidio. Anzi, il mio umore ha fatto un balzo notevole,
aiutandomi a rilasciare la tensione accumulata negli ultimi giorni.
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L'ingresso a Huéscar |
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Il centro addobbato a festa, ma sono tutti al mercato |
Superata Baza poco dopo l'ora di pranzo senza passare dal centro,
ho affrontato subito la via verde de la Sierra de Baza. Una lunga
salita su sterrato regolare (senza fango né pozzanghere) fino al vecchio ponte
di ferro di Baúl, eredità della ferrovia dismessa che univa Murcia con
Granada. Nessun ciclista ha incrociato il mio cammino, ma dopo questi giorni
di maltempo pensoa sia normale. Chiunque avesse in programma un viaggio di più
giorni in bicicletta avrà sicuramente rimandato ad altra data.
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L'inizio della via verde de la Sierra de Baza |
Purtroppo, da questo punto in poi, il percorso non è ancora stato
ricondizionato a dovere e presenta tratti difficili (pietre, rovi, uso
privato). Per cui, per evitare problemi, mi affiderò a strade secondarie e vie
di servizio dell'autostrada.
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Il taglio netto dell'autostrada mette in luce le stratificazioni geologiche |
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La vecchia stazione di Zújar / Freila |
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Uno dei tunnel dell'ex ferrovia |
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La stazione di Baúl |
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Il ponte in ferro di Baúl |
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Si dice che il progetto sia opera di Gustave Eiffel |
Negli ultimi chilometri prima di raggiungere l'hotel nei pressi di
Gor sono stato riacciuffato dalla pioggia, ma ben poca cosa
rispetto ai giorni scorsi. E dopo questa intensa e lunga tappa, se domani non
ci sono sorprese dovrei arrivare a Granada nel primo pomeriggio!
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La pioggia mi ha quasi raggiunto. Poco male, sono quasi arrivato. |
La meta è quasi raggiunta. Il viaggio sta per concludersi. Mi fa un po'
strano, perché montare in sella tutte le mattine per raggiungere l'obiettivo
prefissato è diventato uno stimolo e allo stesso tempo una specie di droga.
Indossare le cuffiette e spararti ore di musica mentre pedali sotto la pioggia
o sotto il sole e vagare col pensiero su tutto e su niente, alla fine dà
assuefazione. A proposito, oggi ero in compagnia di David Bowie, Dead Can
Dance e Rammstein.
Allo stesso tempo, però, non vedo l'ora di arrivare e tornare al mio ritmo di
sempre: le passeggiate con Cora, le letture sul divano, la Domus, il lavoro
lasciato in sospeso... ma so già che tutto questo mi mancherà.
Come? Ah, Virtudes dice che ha bisogno di una bella revisione e che per le
prossime uscite vorrebbe meno peso in groppa. Non ha tutti torti. Com'era
pedalare con la bici leggera, non lo ricordo più...
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