GENOVA-GRANADA giorno 29: Da Puebla de Don Fadrique a Gor


   Il ritorno del sole, l'assenza di vento e tre colazioni a un'ora una dall'altra, hanno fatto il miracolo. 

Pedalando tra Puebla de Don Fadrique e Huéscar

Tutto asfalto in questo tratto, ma poco trafficato e con paesaggi spettacolari

Campi nei pressi di Huéscar e Sierra de Castril sullo sfondo

Pedalando con le ali ai piedi, ho raggiunto Huéscar in mattinata, concedendomi una generosa razione di churros con chocolate. Era giorno di mercato e le vie del paese erano molto affollate, cosa che per una volta non mi ha dato nessun fastidio. Anzi, il mio umore ha fatto un balzo notevole, aiutandomi a rilasciare la tensione accumulata negli ultimi giorni.

L'ingresso a Huéscar

Il centro addobbato a festa, ma sono tutti al mercato


Superata Baza poco dopo l'ora di pranzo senza passare dal centro, ho affrontato subito la via verde de la Sierra de Baza. Una lunga salita su sterrato regolare (senza fango né pozzanghere) fino al vecchio ponte di ferro di Baúl, eredità della ferrovia dismessa che univa Murcia con Granada. Nessun ciclista ha incrociato il mio cammino, ma dopo questi giorni di maltempo pensoa sia normale. Chiunque avesse in programma un viaggio di più giorni in bicicletta avrà sicuramente rimandato ad altra data.




L'inizio della via verde de la Sierra de Baza

Purtroppo, da questo punto in poi, il percorso non è ancora stato ricondizionato a dovere e presenta tratti difficili (pietre, rovi, uso privato). Per cui, per evitare problemi, mi affiderò a strade secondarie e vie di servizio dell'autostrada. 

Il taglio netto dell'autostrada mette in luce le stratificazioni geologiche



La vecchia stazione di Zújar / Freila

Uno dei tunnel dell'ex ferrovia

La stazione di Baúl


Il ponte in ferro di Baúl


Si dice che il progetto sia opera di Gustave Eiffel

Negli ultimi chilometri prima di raggiungere l'hotel nei pressi di Gor sono stato riacciuffato dalla pioggia, ma ben poca cosa rispetto ai giorni scorsi. E dopo questa intensa e lunga tappa, se domani non ci sono sorprese dovrei arrivare a Granada nel primo pomeriggio!


La pioggia mi ha quasi raggiunto. Poco male, sono quasi arrivato.

La meta è quasi raggiunta. Il viaggio sta per concludersi. Mi fa un po' strano, perché montare in sella tutte le mattine per raggiungere l'obiettivo prefissato è diventato uno stimolo e allo stesso tempo una specie di droga. Indossare le cuffiette e spararti ore di musica mentre pedali sotto la pioggia o sotto il sole e vagare col pensiero su tutto e su niente, alla fine dà assuefazione. A proposito, oggi ero in compagnia di David Bowie, Dead Can Dance e Rammstein. 

Allo stesso tempo, però, non vedo l'ora di arrivare e tornare al mio ritmo di sempre: le passeggiate con Cora, le letture sul divano, la Domus, il lavoro lasciato in sospeso... ma so già che tutto questo mi mancherà.

Come? Ah, Virtudes dice che ha bisogno di una bella revisione e che per le prossime uscite vorrebbe meno peso in groppa. Non ha tutti torti. Com'era pedalare con la bici leggera, non lo ricordo più...

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